Ma come dovrebbe essere la lingua in salute ideale? Rosea ai bordi, più chiara al centro, umida, con margini lisci e la possibilità di estroflettersi e sollevarsi sul palato senza problemi.
Ci sono persone che hanno la lingua seghettata, con impronte dentali ben evidenti sulla parte molle: è il segnale di una continua pressione della lingua sull’arcata dentale e quindi di ansia, nervosismo, a volte anche di instabilità psichica.
Quando invece la lingua brucia, può essere la spia di una depressione strisciante. Importante anche il colore che può assumere la lingua: quando i villi presenti sulla mucosa sono bassi, hanno il classico colore rosa; se crescono troppo diventano bianchi, a volte perfino neri.
La lingua bianca, molto diffusa, può essere causa di un banale stress o anche di una malattia infettiva, opure di problemi di stomaco: gastrite o ulcera gastrica in atto.
La lingua “a carta geografica” (detta così perché i villi sono distribuiti in maniera disomogenea, rendendo la lingua a chiazze bianche e rosse) di solito è dovuta a una reazione allergica eccessiva rispetto a stimoli esterni come i pollini o altri allergeni cutanei: frequente, infatti, in caso di rinite allergica o dermatite atopica.
La lingua pallida può nascondere un’anemia. La lingua liscia uno stato di deperimento, una malattia del fegato e in certi casi addirittura una forma tumorale. La lingua marrone può essere provocata dal fumo di sigaretta o anche indicare uno sviluppo batterico anomalo o una gastrite. Se troppo secca, di solito è segnale di disidratazione, problemi renali o diabete.
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